15 9 2018

Ammetto di essere ancora una volta indietro con i post. C’è molto da raccontare partendo da come è andata la conferenza a Norfolk fino ad arrivare a oggi a Gerusalemme, passando per Francia, Seattle, British Columbia ed infine italia. Ma proverò a recuperare pian piano. Partiamo quindi dalla conferenza di Norfolk, il topic della quale erano gli Hyperoni. Questo è un argomento abbastanza nuovo per me e abbiamo cominciato ad applicare quello che ho studiato durante il Dottorato a questo strano campo della fisica Nucleare solo un anno fa. Ero preoccupato di riuscire a comunicare le mie argomentazioni in una comunità che comunque ha una terminologia differente e che presta attenzione a sfaccettature della fisica diverse da quelle a cui sono abituato. Fortunatamente erano presenti diversi conoscenti e amici che mi hanno spiegato le cose che non capivo, mi hanno tenuto compagnia e con cui abbiamo anche iniziato un progetto insieme  . Devo comunque dire che, benché il mio talk fosse potuto comunque essere migliore, è stato accolto con calore e mi sono state rivolte diverse domande che suggerivano che il lavoro è in qualche modo interessante. Anche la parte sociale è stata stimolante: ho avuto il piacere di reincontrare diverse persone come A., D., M. e S. e di conoscerne altre nuove, come D.: un professore che si occupa di Reazioni a Parigi, e H.: la capa del laboratorio di fisica degli hyperoni in Giappone. Abbiamo anche fatto una piacevole crociera nella baia, durante la quale, fra corazzate, basi militari e lingue di terra verdi, abbiamo cenato e chiacchierato tutta la serata. Non che la virginia sia lo stato più interessante, ma ho apprezzato il panorama e Portsmouth è una città carina se siete appassionati di cose militari e siete MOLTO ciabattai. Per il resto non c’è molto da vedere e la conferenza non ha lasciato molto tempo per il turismo. Purtroppo le temperature non erano il massimo, 35° C fuori con tantissima umidità e 18-19° C dentro l’hotel con i pinguini che salutavano ogni volta che entravi nella sala conferenze, è stata, però, una bella esperienza in una comunità nuova. L’ultimo giorno di giugno sono andato a ri-noleggiare la macchina (purtroppo non più il maggiolino rosso) e ho cominciato il mio lungo viaggio verso l’Italia. Sull’aereo ho anche incontrato una giovane coppia che stava andando a Disneyland e, dopo aver visto che anche loro avevano la Switch (la console che mi porto per i lunghi viaggi in aereo), gli ho proposto una partita a Mario Kart. Il viaggio è passato rapidissimo e in un men che non si dica siamo arrivati ad Orlando, abbiamo spento la console e ci siamo accorti che tutto l’aereo stava osservando il nostro match. Il volo lungo è stato tranquillo e quasi non lo ricordo… avrò dormito come al solito …  La settimana dopo sono stato in Italia con la Tata, è stato bello rivedere tutta la famiglia e gli amici, con i quali abbiamo fatto anche una bellissima pizzata al K. Purtroppo è durato poco perché la domenica dopo era in volo per Parigi …

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