01 12 2018
Sara Pisoni il 12/04/2018
Benvenuti a Tokyo, città delle luci, città futurista, città nella città. Dopo un lungo viaggio da Gerusalemme, con piacevole e inaspettata sosta a Parigi, ci siamo trovati catapultati in una realtà completamente diversa da quella a cui abbiamo imparato ad abituarci nell’ultimo anno.
Innanzitutto, da quando siamo scesi dall’aereo a quando abbiamo messo piede nella nuova casa tutto è filato liscio e secondo i piani. E no, non perché ormai siamo esperti viaggiatori e ci sappiamo destreggiare in qualsiasi situazione, ma perché qui è tutto super organizzato e predefinito, tutti sanno già quello che devono fare e come devono farlo quindi basta eseguire, non ci si può sbagliare. Qui ti ringraziano per qualsiasi cosa tu faccia: grazie per essere sceso dall’aereo, grazie per aver fatto i controlli di sicurezza, grazie per avere preso il biglietto del pullman e grazie che ti sei messo la cintura. Siamo appena arrivati e già sappiamo dire grazie in dieci maniere diverse.
RIKEN, il laboratorio di ricerca dove stiamo, è situato nella città di Wako-shi, appena fuori dall’area metropolitana di Tokyo. Nonostante non sia “in città”, Wako è molto ben servita e c’è tutto quello di cui abbiamo bisogno per la vita quotidiana. La casa che ci hanno dato è molto grande, al contrario delle aspettative, e super accessoriata. Peccato che tutti gli elettrodomestici e il controllo dell’acqua (per impostare la temperatura e far funzionare vasca/doccia) siano pieni di scritte incomprensibili. Fortunatamente abbiamo una serie di manuali “for dummies” che ci spiegano in inglese la sequenza dei tasti che dobbiamo schiacciare per far funzionare le cose. Il lato positivo è che il WC è standard, grazie al cielo. La doccia invece no, anche per quella c’è una combinazione da seguire e ogni volta che schiacciamo un pulsante ci parla, probabilmente per ringraziarci che ci laviamo.
Fare la spesa è stato altrettanto facile. Nonostante il primo impatto con prodotti sconosciuti e 10.000 cartelli fluo con offerte incomprensibili, siamo abituati dall’esperienza israeliana a non riuscire veramente a leggere gli ingredienti (o per lo meno, non ancora) e ad andare ad intuito. Come prima volta ci è andata bene, anche in termini di prezzi visto che non abbiamo speso molto più del solito.
Domani, dopo una bella dormita, andremo alla scoperta della città.
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- Categoria: Diario di viaggio