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Sara Pisoni il 01/19/2019
Tokyo è grande, immensa, ma è ora di uscire dai confini metropolitani per scoprire cosa c’è appena al di fuori della capitale Giapponese. Giovedì siamo andati in gita “in montagna” con la nostra amica M. Uso le virgolette perché, sebbene qui sia considerata una vera e propria escursione, la salita al monte Takao (Takao-san per i giapponesi) è letteralmente una passeggiata.
Prendendo la linea Keio da Shinjuku, in 50 minuti si arriva ad una stazione alle pendici del monte, da cui partono una funicolare e una seggiovia che portano appena al di sopra di quota 400m s.l.m. e da qui si comincia la salita.
Ci sono diversi sentieri che arrivano alla vetta, noi scegliamo di prendere il numero 1, che conduce ai principali punti di interesse lungo la salita. Come sulla maggior parte delle montagne giapponesi facilmente accessibili, sul percorso troviamo locande in cui mangiare, venditori di dolci di riso (qui sono particolarmente rinomati i Dango – tre palline di pasta di riso spennellati con salsa di miso dolce – e i Manju) e soprattutto templi e santuari, in cui gli escursionisti si fermano a pregare o a esprimere desideri di buon auspicio o di guarigione.
Ogni tempio è dedicato a una divinità che protegge/guarisce una specifica parte del corpo (quello che vedete in copertina ad esempio è dedicato alla divinità protettrice dei piedi, come si può notare dalla distesa di zoccoli di legno) e per chiedere protezione basta avvicinarsi alla pietra sferica posta in prossimità del tempio che riporta la scritta della parte da curare (occhi, orecchie, arti, ecc.), toccarla con una mano e sussurrare la benedizione. In particolare, sul monte Takao, oltre alle pietre sferiche si trovano statue di polipo che svolgono la stessa funzione e per ottenere una specifica protezione basta toccare la parte del polipo corrispondete alla zona del corpo interessata.
So che vi starete chiedendo come si fa con il polipo a proteggere per esempio il naso o le orecchie. Anche in questa circostanza meglio non farsi troppe domande, considerando il fatto che è stato scelto il polipo per via della sua somiglianza con gli alberi del bosco e le loro radici (è evidente che proveniamo da una cultura molto diversa, non ci sarebbe mai venuto in mente come paragone!).
Nel giro di poco, e senza nemmeno molto sforzo, raggiungiamo la cima: ben 599m s.l.m., ce la siamo proprio guadagnata! Noi ci ridiamo ma la nostra compagna di viaggio aveva il fiatone – gente di città. Mangiamo i nostri onigiri baciati dal sole e con una bella vista del monte Fuji tutto innevato che si staglia fra le montagne in lontananza.
Per il ritorno scegliamo il sentiero numero 4, che è un po’ più selvatico e immerso nella natura. Il bosco ricorda quello delle nostre Prealpi – anche se alcune specie come le piante con la fioritura invernale da noi non si trovano – e il percorso è tranquillo e ben segnalato. Passiamo anche un ponte sospeso, che è una delle maggiori attrazioni da queste parti, e scendiamo a piedi fino alla stazione senza ricorrere alla funicolare (almeno in discesa si può fare, altrimenti che escursione è?).
Il Takao-san è una delle mete preferite dagli abitanti di Tokyo per evadere dalla frenesia cittadina e respirare un po’ di aria buona, specialmente nei fine settimana e in autunno durante il foliage. Ottima meta per una giornata all’aria aperta, anche per chi è un turista in città ed è stufo di insegne al neon e del rumore della città!
- Categoria: Diario di viaggio