25 12 2017

E’ la vigilia di Natale, la prima che passiamo a casa a Gerusalemme. Siamo arrivati stamattina dopo una settimana concitata in Italia ricca di emozioni, incontri e progetti su cui lavorare. Sebbene ci troviamo nella culla del Medio Oriente, da buoni italiani stiamo preparando la parmigiana di melanzane e il vitello tonnato in vista della cena di domani. Abbiamo deciso infatti di festeggiare questo Natale con alcuni ragazzi che sono qui a lavorare e approfittare di quest’avventua all’estero per scoprire i luoghi che ricorrono nelle storie della tradizione fin da quando eravamo piccini. Non è il periodo migiore (vedi due post precedenti) per visitare Betlemme, ma sembra che dopo i primi giorni di tafferugli la situazione sia rientrata nella normalità, nonostante gli effetti sul turismo si facciano sentire. Ci teniamo aggiornati per vedere il da farsi, anche se ci dispiacerebbe rinunciare visto che è una delle ragioni per cui non siamo rimasti con la nostra famiglia!
Per oggi scrivo io, Sara.


Non è Natale finché non c’è un albero addobbato. Noi lo abbiamo trovato a Betlemme, in una piazza gremita di persone danzanti e festeggianti. Nonostante sul calendario ci fosse scritto 25 dicembre, la temperatura elevata e il profumo di falafel nelle strade ci hanno catapultati ben lontano dalla classica atmosfera natalizia da neve e caminetto. Oltre alla visita dei luoghi della natività, abbiamo fatto l’esperienza migliore, come sempre d’altronde, interagendo con le persone. E’ sorprendente quanto cambino i modi di fare nell’arco di 7,12 chilometri (vedi distanza in linea d’aria fra Gerusalemme e Betlemme) e quanta curiosità può destare un turista che non fa veramente il turista e che vuole fare acquisti al mercato locale. Soprattutto è divertente vedere lo sguardo incredulo del commerciante da cui vuoi comprare le essenze profumate quando chiedi se quello che ha nella boccetta nel terzo scaffale a sinistra è veramente Chanel n°5 (scritto ovviamente in arabo, su una targhetta di legno).
Per tornare alla normaità del Natale e ricreare un ambiente familiare, ieri sera abbiamo festeggiato con gli amici francesi e brasiliani, mangiando, bevendo e ridendo allegramente. Nessuna foto a testimonianza di questa calebrazione inusuale, solo il ricordo.
Sara

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *